Fango e acqua, orgoglio e amarezza.
Fango e acqua sono gli elementi che hanno fatto da padrone in questa sfida… già dopo 20-25 minuti i giocatori sono irriconoscibili, con le solite eccezioni di ali ed estremi (ma tranquilli alla fine anche loro saranno belli infangati).
Partita difficile, si diceva, per le condizioni meteo e perché l’avversario é quello che la scorsa stagione ha dominato il girone, ma gli dei del Rugby hanno in serbo un bello scherzo, ahinoi.
Avvio di partita che vede i padroni di casa spingere sull’accelleratore e portarsi stabilmente nella metà campo avversaria. Da un bel break, azione alla mano dei falchetti che schiacciano in meta. Con la trasformazione, si sale sul 7-0. Le cose si mettono bene, ma gli ospiti non ci stanno e ci provano, ma la difesa tiene. Il gioco é frammentato, tra mischie per avanti ed infortuni, ma i ragazzi di coach Bortolotti hanno voglia di giocare e , nonostante il piano tattico preveda l’uso del piede, decidono di muovere quasi ogni pallone, attirandosi le ire dell’allenatore. Come dicevamo, i ragazzi della Valtellina non ci stanno e chiudono avanti 10-7 il primo tempo, grazie a 2 mete “di rimessa”, complici un paio di passaggi a vuoto difensivi.
Seconda frazione che si riapre con la pressione dei falchetti: passano 8 minuti e arriva la meta del contro sorpasso: 14-10 e il gioco si fossilizza nella zona centale del campo e solo grazie a qualche break entrambe le squadre arrivano all’interno dei 22 metri avversari, ma senza creare particolari problemi. Si arriva a 10 minuti dalla fine, arriva la meta che vale il 19-10, può sembrare fatta, ma un 1-2 nei minuti finali e nel lungo recupero portano alla beffa… finisce 19-20.
I piani di gioco esistono anche per essere disattesi, sono i giocatori in campo a dover fare le scelte, a volte va bene, altre va male, così come le scelte le fanno le persone in panchina, a volte va bene, altre volte….
